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Connessione a rischio – Emanuela Mortari

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Vivere “connessa” per almeno il settanta per cento della mia giornata potrebbe avermi fatto perdere il senso della realtà. Per tante persone i Social Network sono ancora un mondo a parte e sconosciuto.

  • Regola numero uno: non prendere sbandate per gli sconosciuti
  • Regola numero due: non cercare informazioni su di loro
  • Regola numero tre: non cacciarsi nei guai

Già il solo fatto che la storia si svolge a Genova mi piace. Ho tantissimi ricordi di Genova, anche se ci sono stata solo pochi giorni, tanti anni fa, quando ancora andavo in università e la mia collega Anna, che era appunto di Genova, invita me e un’altra nostra amica, Elisa, da lei per una decina di giorni. Mi ricordo la fermata “Genova – Brignole” (che non sapevo neanche come pronunciare), mi ricordo la “rumenta”, il Porto Antico, la “Nave dei Pirati” come la chiamo io, la focaccia di Recco, il mare, le stradine, la fontana in Piazza De Ferrari. Tanti, tantissimi bei ricordi, che mi hanno riportata indietro nel tempo, negli anni più belli.

Ringrazio Emanuela anche per questo.

Ma torniamo a noi.

La nostra protagonista è Gloria, 30 anni, programmatrice di videogame. Una ragazza particolare, impulsiva e testarda, un personaggio molto forte, che nasconde però, un po’ come tutti noi, le sue fragilità. In un mondo così maschile come può essere quello della programmazione dei videogiochi, lei è comunque a suo agio, si trova bene in questo ambiente. Ha anche un gruppo di amici con cui si diverte a giocare online, nella sua “tana segreta”, il suo “regno”, il suo “rifugio perfetto” nascosto nel solaio mansardato.

Sono una programmatrice di videogame, ma essere brava a giocare è un’altra cosa.

Gloria ama moltissimo la moto, è una vera e propria motociclista, non la usa per fare la pendolare. Per quello c’è il treno, che da casa la porta a lavoro e viceversa.

È proprio qui che tutto ha inizio. Un giorno vede sul treno un signore un po’ più maturo di lei, ma molto affascinante, che l’attrae, ma subito non riesce ad attaccare bottone e perde l’occasione.

La sua curiosità e la voglia di incontrarlo di nuovo, col solo obbiettivo di sedurlo, la porterà a fare delle ricerche per scoprire chi sia. Le sue ricerche però sono al limite dello stalkeraggio, utilizzerà dei metodi non proprio legali, con l’aiuto di alcuni colleghi ed amici di sempre che per fortuna le daranno una mano. Rischieranno anche loro però di trovarsi in una brutta situazione.

Come me, Serena ha la passione per i gialli e le investigazioni vecchio stile, alla Miss Marple, tutto il contrario di ciò che fa al lavoro.

Gloria non si rende conto che si sta per mettere in guai seri. La sua impulsività purtroppo non l’aiuta quasi mai, capisce sempre dopo gli sbagli commessi e ne pagherà le conseguenze.

Nessuno sfonderà la porta per venire a salvarmi, questo non è un videogame in cui si può ricominciare dall’ultimo salvataggio nel caso le cose vadano male.

Nel libro si affrontano soprattutto le tematiche della tecnologia, del trattamento dei dati personali, della Cyber Security, della bioinformatica. Nonostante questo, Emanuela è stata molto brava a raccontare tutto in modo semplice e comprensibile, anche per chi non ne capisce nulla di questo argomento. Il libro non risulta assolutamente noioso, anzi è molto scorrevole, e soprattutto può essere molto utile conoscere queste informazioni e si possono imparare cose nuove.

Quando nella mia vita ho dovuto affrontare delle difficoltà, ho sempre cercato di non prendere tutto troppo seriamente. Una mente leggera aiuta a decidere meglio.

L’obbiettivo è quello di far riflettere il lettore, bisogna fare molta attenzione a ciò che facciamo e quello che condividiamo con i nostri device. Questo vale sia per i più giovani, che molte volte non si rendono conto della pericolosità delle informazioni che condividono, ma anche delle persone più grandi non proprio esperte di tecnologia, che molte volte per ingenuità si ritrovano in situazioni non proprio piacevoli. Ormai la tecnologia va avanti veloce e se da una parte può essere utile e importante per tantissime cose, dall’altra è sempre più difficile tenere al sicuro i “Big Data”.

L’autrice _ Emanuela Mortari

È una giornalista professionista freelance. Ha avuto l’esigenza di scrivere questo libro, anche per ricordare il Ponte Morandi, di cui ha scritto anche per la cronaca.

… quel trauma che non ho ancora superato. Da quel giorno, quel maledetto 14 agosto 2018, in cui quarantatré persone sono morte per il collasso di quello che per noi era “il ponte di Brooklyn”, la città è cambiata. […] Anche noi genovesi siamo cambiati. […] Il ponte era parte di noi.

Scriveva più per se stessa, non pensava di sottoporlo ad altri, e invece alla fine il suo libro è stato pubblicato. [Per fortuna, aggiungo io]

Ha iniziato a scriverlo sul suo telefono, lei stessa dice in modo ironico: “l’ho scritto quasi tutto sul telefonino, non fatelo!”.

Emanuela si occupa anche di economia e tecnologia. Non tutti sanno infatti che Genova è sede dell’Istituto Italiano di Tecnologia ed è sede anche di una delle aziende principali italiane di Cyber Security. Lei stessa è andata a visitare queste realtà e per le tematiche affrontate nel libro ha fatto molte domande, interviste, ricerca di articoli e altro materiale, per essere sicura e inattaccabile su quello che scriveva, soprattutto sul tema della privacy.

Il personaggio di Gloria è molto distante da Emanuela, è come se fosse il suo Alter Ego, nonostante abbia alcune cose in comune.

Lei per esempio non è mai andata in moto ed è una persona abbastanza calma e pacata. Ma anche lei come Gloria era un’appassionata di videogiochi quando era più piccola, ha prevalentemente amici maschi e le citazioni musicali rispecchiano i suoi gusti.

Essere incoscienti a volte ha i suoi vantaggi.

Quindi, riassumendo, il libro è un mistery contemporaneo, è dinamico, c’è azione, c’è suspance. Ha un finale aperto che si presta benissimo a nuovi episodi. Spero infatti che Emanuela decida di scriverne altri, perché io li leggerei volentieri. Si potrebbe benissimo farne un film o una serie TV, come lei stessa ha ammesso, e io sono d’accordo. Mentre lo leggevo mi sono immaginata un sacco di scene spettacolari.

Il finale me lo aspettavo un po’ più movimentato e complesso, ma come lei stessa mi ha spiegato [infatti la ringrazio per aver risposto molto gentilmente ad alcune mie domande] ha voluto tenere Gloria fuori dall’azione informatica, perché lei non è proprio un genio infallibile della tecnologia in realtà, non sarebbe stata in grado di fare alcune cose e non sarebbe stato credibile. Quindi effettivamente ha senso e ho apprezzato molto la sua spiegazione. L’epilogo invece molto carino, è stata una sorpresa.

Se vi può interessare vi lascio il profilo Instagram di @emanuela.mortari, dove potete trovare due interviste molto interessanti, una fatta con @anothercoffee_stories, la casa editrice, e una con Micaela di @impastastorie, anche lei giornalista che fa delle bellissime interviste e chiacchierate con tante “sognatrici” e “sognatori” come li chiama lei. Anche il suo blog è bellissimo, andate a dare un occhiata.

Grazie ancora a Emanuela per aver scritto il libro ed ad Another Coffee Stories per averlo pubblicato.

Se ordinate il libro sul loro sito riceverete anche una monodose di Caffè Ernani abbinato. Una particolarità di questa casa editrice è infatti quello di abbinare ad ogni libro una miscela di caffè, così da poterlo sorseggiare mentre lo leggete. In più, potete trovare dei bellissimi puppets fatti da Elena Zibetti di @zibbies_ , che realizza a mano dei bellissimi pupazzetti e portachiavi legati a ogni libro. Per “Connessione a rischio” hanno pensato al mouse di Gloria.

Ora si passa al prossimo libro, vi aspetto alla prossima recensione!

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