Roberta Marcaccio - Il cactus non ha colpa
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Il cactus non ha colpa – Roberta Marcaccio

Il cactus non ha colpa - Roberta Marcaccio
Il cactus non ha colpa – Roberta Marcaccio

Il cactus non ha colpa. Lo so. Ma è la prima cosa che mi ritrovo in mano, dopo aver sbattuto le chiavi sul tavolo e, ovviamente, la porta.

Una lettura molto piacevole e sicuramente di grande attualità. Una donna manager che vive per il suo lavoro, ben contenta di farlo perché le piace effettivamente quello che fa. Ma se un giorno, senza preavviso, tutto cambiasse? Se tutti gli sforzi e i sacrifici fatti in tutta una vita, venissero cancellati come niente nell’arco di 10 minuti? Cosa fareste? Avreste la forza di ricominciare?

Mi sono ritrovata in una specie di frullatore, azionato per pochi minuti, sbattuta contro le pareti del bicchiere, fino a quando qualcuno ha sollevato il coperchio e io sono schizzata fuori direttamente dalla porta d’ingresso dell’azienda per cui lavoravo.

Rebecca, la nostra protagonista, ha dedicato cuore e anima all’unico amore della sua vita, il suo lavoro. Per ben ventiquattro anni ha impiegato tutte le sue energie e tutta la sua passione a “lui”. Ha viaggiato tantissimo, si è trasferita, ha saltato chissà quante pause pranzo, ha sacrificato tante volte la sua vita sentimentale. Eppure tutto sommato è felice, il suo lavoro le piace davvero molto, è riuscita a creare dei bei legami con il suo team e le cose procedono bene.

Mai dare nulla per scontato. L’imprevisto si può presentare alla tua porta in qualsiasi momento.

Un bel giorno però, una lettera consegnata personalmente dall’amministratore delegato dell’azienda per cui lavora, la mette di fronte a una scelta difficile. Cosa farà Rebecca? Accetterà la situazione per quello che è, oppure rimarrà fedele a se stessa e chiuderà per sempre la porta alle sue spalle? Riuscirà a ricominciare e cambiare la propria vita?

La vita è fatta di luci e ombre. A una cosa bella corrisponde immancabilmente un evento negativo, e quando pensi di esserti liberata da un incubo ecco che ne arriva subito un altro.

Il cactus non ha colpa - Roberta Marcaccio

Sicuramente tantissimi di noi si riconosceranno un po’ nella nostra Rebecca. Come ci comporteremmo se dal nulla le cose cambiassero? Se il nostro futuro diventasse incerto.

Ho una nuova compagna di vita, si chiama Angoscia, e con lei è arrivato anche un amico dal nome simpatico, Futuro incerto;

Sicuramente negli ultimi anni qualcosa lo abbiamo imparato, soprattutto dal 2020 in poi. Molte persone hanno perso il lavoro, hanno dovuto reinventarsi, hanno dovuto cambiare le proprie abitudini.

… valuto tutti i pro e i contro della vecchia e della nuova strada. Quando non so che scelta fare uso il metodo dei vantaggi: traccio una riga su un foglio e inizio a elencare a sinistra gli aspetti positivi e a destra quelli negativi, poi li analizzo uno per uno.

E allora ci si ritrova a valutare tutti i pro e i contro. Ci si ritrova a rivalutare tante nostre priorità, ci si ritrova a cambiare prospettiva.

Ma che palle la serietà, nella mia seconda vita voglio solo prendermi in giro. E in ogni caso indosso il paracadute.

Come dice Rebecca “che palle la serietà“, tante volte forse bisognerebbe davvero prendersi meno sul serio e ridere un po’ di più. Non credete anche voi?

Nuotare nei ricordi, se dolorosi, è come grattare sulla ferita e farla sanguinare di nuovo.

Sicuramente una cosa “sbagliata” da fare è rivangare il passato, pensare a cosa avremmo potuto fare di diverso, pensare a cosa avremmo potuto cambiare affinché le cose andassero diversamente. Ma non è facile, anche io purtroppo non riesco quasi mai a metterlo in pratica.

Non ho tempo per i ricordi dolorosi. Il passato fa solo male. Ritornare su ciò che è stato avvelena l’anima.

Una delle cose che più aiuta Rebecca in tutto questo caos di pensieri e vicissitudini è camminare e correre, con la musica nelle orecchie. Ha bisogno di liberare la mente e concentrarsi solo sul vento, la natura e ossigenare il cervello.

Nessuno ha capito che ho bisogno di pace, di leccarmi le ferite e piangermi addosso. E che forse da tutto questo casino alla fine ne uscirò da sola.

Un altro suo punto di riferimento è sicuramente la sua migliore amica Ilaria. Credo che tutti noi vorremmo un’amica come lei. Diretta, che ti dice le cose come stanno, che nonostante tutto ti stanno sempre accanto, ti ascoltano e ti supportano nei momenti più difficili. Sono sempre lì, anche quando il mondo si sta sgretolando sotto le suole delle tue scarpe. E quando ne hai più bisogno, si presentano alla tua porta con una bella bottiglia di vino e una gustosa piadina.

La vita è fatta di scelte, dice sempre Ilaria, e siamo noi a scegliere. È fatta di una serie infinita di bivi davanti ai quali ci sono due possibilità: andare a destra o a sinistra; avanti o tornare indietro. Perché non può esistere una strada dritta senza incroci idioti fatti per incasinare l’esistenza?

In tutto questo però, non può mancare anche l’amore. Che nonostante tutto merita di essere vissuto! Sulla sua strada troverà Giuliano, il suo capo, bello e affascinante (ovviamente non poteva almeno essere antipatico?), che con il suo modo di fare la mette ogni tanto in difficoltà. E poi arriverà Vittorio, conosciuto per caso su uno dei tanti treni che Rebecca prende per spostarsi nelle varie sedi della sua azienda. Riuscirà Vittorio a farle cambiare idea sull’amore? Riuscirà a fare breccia nel suo cuore?

Ci sono cose che meritano di essere vissute e non dimenticate in un angolo. E tra queste forse anche l’amore.

Il cactus non ha colpa - Roberta Marcaccio

Dall’intervista che trovate sul sito di Roberta Marcaccio

Se andate sul sito di Roberta, www.robertamarcaccio.com, potete trovare un’intervista molto carina e divertente, dove Roberta ci svela qualche curiosità in più e risponde a qualche domanda fatta dalle sue lettrici e lettori. Mi ha fatto molto piacere guardare l’intervista, sembra una persona molto simpatica e alla mano.

Una cosa che mi ha fatto sorridere è che mi sono sentita vicina a lei per il fatto dei cactus, avendo il pollice marrone, sono capace di far morire anche quelli, come Roberta, Quindi volevo dirvi che non siamo sole!!!

(Segnalibro) Il mio è verde e su un lato riporta la frase di Eleanor Roosevelt: “Ogni giorno fai qualcosa che ti spaventa”.

Non voglio svelarvi troppo, quindi vi consiglio di andare a vederla. – INTERVISTA

《La vita non è sempre generosa, ricordalo.》

Vi consiglio di leggere questo libro, la scrittura è fluida e la storia viene raccontata con un pizzico di ironia che non guasta mai. Mi ha fatto davvero tanto piacere leggerlo.

Grazie mille a Roberta, sei riuscita a lasciarmi qualcosa e a capire che bisogna sempre rialzarsi anche dopo una brutta caduta.

Credo che questo fosse anche il tuo intento.

Alla prossima recensione!

La Kate.

[Foto gentilmente offerte da Roberta Marcaccio]

Sito di Triskell Edizioni

11 pensieri su “Il cactus non ha colpa – Roberta Marcaccio”

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