Le_vite_nascoste_dei_colori
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Le vite nascoste dei colori – Laura Imai Messina

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Si nasceva così? Il colore di una persona era già nel DNA, o invece accadeva qualcosa che lo cambiava? Magari erano vere entrambe le cose, che con un certo colore si nasceva, ma che era l’esperienza del mondo a modificarne col tempo le sfumature.

Qual è il vostro colore? Qual è il colore delle persone intorno a noi, delle persone che amiamo? Abbiamo un unico colore, oppure cambia a seconda di come ci sentiamo?

Domande come queste e molte altre mi sono passate per la mente mentre leggevo il nuovo romanzo di Laura Imai Messina, edito Einaudi, uscito l’8 Giugno 2021.

Entrava nel colore. Mio avrebbe saputo dire il nome di tutti colori del mondo.

Mio ha la capacità di cogliere ogni minima sfumatura di colore, ogni tonalità e riesce a darle un nome. Per lei non esistono il ROSSO, il GIALLO, il VERDE…

Dove qualcuno vedeva un semplice rosso, Mio ne notava almeno dieci gradazioni diverse. E riassumerle tutte in una sola parola le pareva un errore.

La sua famiglia possiede un bellissimo atelier dove si da vita agli shiromuku, i kimono nuziali. Mio è nata in un mondo dove i tessuti, le tinture e i gesti tradizionali, tramandati di generazione in generazione, sono molto importanti. La cura dei dettagli è fondamentale.

Indossare bene un kimono è tutta una questione di equilibrio e di geometria, Mio .

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“Le vite nascoste dei colori” – shiromuku, il kimono nuziale

Aoi invece, ha la capacità di capire chi ha di fronte. La sua famiglia gestisce un’agenzia che organizza cerimonie funebri. La sua sensibilità e la conoscenza dei riti con cui accompagnare i corpi dei defunti in questo ultimo viaggio, gli permettono di comprendere e veicolare il dolore delle persone che rimangono, che devono affrontare questo momento difficile.

A chi gli confessava di temere la morte, Aoi rispondeva che non serviva averne paura, perché quando si muore le cose che si credevano importanti già non ci appartengono più.

Grazie agli insegnamenti del padre è in grado di gestire ogni persona, di mantenere le distanze quando è necessario, ad avere sempre le parole giuste al momento giusto. Parla della morte con una tale tranquillità e dolcezza, che ne sono rimasta affascinata.

Ripeteva che la morte era una cosa preziosa, che c’è un limite naturale all’esistenza e sapere che ogni giorno facciamo un piccolo passo verso quel confine ci serve a vivere meglio.

Le descrizioni sono magiche, si riesce ad entrare completamente in sintonia con la storia che lega Mio e Aoi, due personaggi così distanti e così vicini allo stesso tempo. I loro destini si incroceranno una mattina di un giorno apparentemente casuale. Ma ci sono segreti nascosti da scoprire.

La leggenda del filo rosso del destino voleva che si nascesse con il mignolo già fermamente legato a quello di chi ci era predestinato, e lui si sentiva esattamente a quella maniera, allacciato a lei per l’eternità.

Molti gli insegnamenti e le riflessioni che Laura riesce a trasmetterci. Questioni a cui tante volte non vogliamo pensare e che preferiamo allontanare da noi, perché troppo impegnati, perché abbiamo paura, perché non ci vogliamo pensare.

Il libro è suddiviso in tre parti, ognuno con il nome dei colori che per Mio hanno più significato.

PRIMA PARTE – Grigio cenere e rosa ciliegio, hai-zakura 灰桜

Hai-zakura

In fondo è esattamente ciò che non sai di una persona a farti innamorare di lei, – le diceva ridendo la madre.- Mio, cerca di trovare anche tu qualcuno di cui non sai quasi nulla. Ne rimarrai innamorata tutta la vita.

SECONDA PARTE – Blu ripostiglio, nando-iro 納戸色

Nando-iro

Poi però le avrebbe sorriso, aggiungendo che, ad ogni modo, alla fine tutto va a posto. Davvero, Mio, te lo garantisco, mi avrebbe detto. Tutto si aggiusta. Basta armarsi di coraggio e pazienza.

TERZA PARTE – Color sguardo furtivo a una brocca, kamenozoki-iro 甕覗色

Kamenozoki-iro

<< Vorrei abitassimo insieme un colore, – mormorò Aoi allungando un braccio sotto il collo di Mio. – Un colore in cui rifugiarci quando le cose si mettono male >>. […]

<< Dev’essere un colore che vediamo uguale io e te >>, proseguì lui. Per l’ennesima volta, Mio pensò a lei e ad Aoi affacciati dalla stessa finestra, a guardare due paesaggi leggermente diversi. […]

Qual era il colore di Aoi? […] Così come non sapeva il colore di se stessa, non avrebbe mai saputo neppure quello di Aoi. Ciò che contava era quanto di nuovo sarebbe nato dalla loro somma: il loro colore.

Nella parte finale del libro troviamo un “Glossario” con tutte le parole giapponesi presenti e la relativa spiegazione, e “Il taccuino dei colori di Mio”, con la descrizione di alcuni dei mille-mila colori che lei riesce a vedere e raccontare in un modo eccezionale, in un modo tutto suo.

Insoddisfatta dall’effetto di un “di più” o un “di meno“, di un “chiaro” o di uno “scuro“, sommava espressioni che per gli altri non significavano nulla – un verde giovane, un azzurro vecchio sei anni, un giallo che fa il girotondo, il blu del cielo delle stelle di sera.

Il_taccuio_dei_colori_di_Mio
– Il taccuino dei colori di Mio –

Una piccola chicca che ho scoperto all’interno del libro è l’esistenza di un negozio magnifico dove Mio lavora, realmente esistente e che spero di poter visitare un giorno quando realizzerò il sogno di andare in Giappone.

Sto parlando di Pigment, un negozio che custodisce il mondo intero dei colori, infinite boccette contenenti i pigmenti, disposte lungo un’enorme parete in un ordine perfetto. Vi consiglio di visitare il loro sito o di guardare anche solo qualche foto, per rimanerne colpiti.

…i 600 modelli di pennelli, pennellesse e palette erano appesi in verticale, affiancati secondo lunghezze e larghezze discontinue. Su scaffali e scansie venivano custodite le tempere, i solventi, decine di tipi diversi di colla (di origine vegetale e animale), foglie d’oro, lacche di vari colori e centinaia di altri ingredienti di cui la maggior parte delle persone fuori da quel negozio non avrebbe saputo dire il nome.

Pigment - Tokyo

Vi lascio con un paio di passaggi che mi hanno colpito maggiormente.

La frase scritta su un bigliettino che il padre di Mio le dona:

C’era scritto: Solo perché hai l’antidoto, non diventare dipendente dal veleno.

<<Il giorno in cui sei nata l’ho visto scritto fuori da un tempio, affisso nella bacheca. L’ho ricopiato qui sopra, e da allora è sempre con me>>.

Oppure questa riflessione:

<< Ci sono due emozioni cui dovrai sempre fare attenzione, Mio. A quando sarai molto triste, e questo probabilmente è più facile da capire, ma soprattutto a quando sarai molto felice >>.

<< Perché? Che c’è di pericoloso nell’essere felice? >>

<< Ci si sopravvaluta nella felicità, ci si sente più forti. Ma la forza ha dentro un mucchio di debolezza che la gente di solito ignora. Ti senti fortissimo quando sei felice, pensi che potrai affrontare ogni conseguenza >>.

<< Non è così? >>

<< No, non è così >>.

Alla prossima recensione!

La Kate.

P.S. Se potete, acquistate i libri nella vostra libreria di fiducia e aiutate le piccole realtà.

3 pensieri su “Le vite nascoste dei colori – Laura Imai Messina”

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